Alla scoperta di Siracusa

Il Teatro Greco di Siracusa / The greek theater in Syracuse

La Sicilia rappresenta il mix ideale per chi vuole una vacanza a base di mare e di cultura: arte, spiagge bellissime, siti archeologici, centri storici e un paesaggio naturalistico mozzafiato.

ll Teatro Greco di Siracusa patrimonio dell’UNESCO

Nel 2002 l’Unesco iscriveva tra i siti Patrimonio dell’Umanità le otto città tardo-barocche del Val di Noto: Caltagirone, Catania, Siracusa, Militello Val di Catania, Modica, Noto, Palazzolo Acreide, Ragusa e Scicli. Tra queste Siracusa, dove sorge uno dei capolavori dell’antichità meglio conservati, nonostante lunghi periodi di abbandono, innumerevoli saccheggi e rifacimenti avvenuti nel corso dei secoli: il Teatro Greco di Siracusa sito all’interno del parco archeologico della città.

Dal 2005 fa parte del sito UNESCO che comprende il Centro Storico di Siracusa e la necropoli di Pantalica. Pantalica non è solo archeologia. Il sito è incastonato su ripide pareti rocciose incorniciate da una  lussureggiante natura, un intricato snodarsi di cavità carsiche, e piscine naturali. Questo luogo, davvero unico al mondo, è stato proclamato Patrimonio dell’Umanità nel 2005, quando Pantalica, accoppiata a Siracusa, è stata iscritta nella World Heritage List.

L’orecchio di Dionisio

Mai sentito parlare dell’Orecchio di Dionisio? Rimaniamo all’interno del parco archeologico di Siracusa e vicino al teatro greco si trovano le Latomie, grotte artificiali circondate da una lussureggiante vegetazione. La più famosa di queste è l’Orecchio di Dioniso, alta 23 metri e larga dai 5 agli 11. La sua forma ricorda quella di un padiglione auricolare, fondo ben 65 metri. La grotta è dotata di eccezionali proprietà acustiche, in grado di amplificare un suono fino a 16 volte.

Perché si chiama L’Orecchio di Dionisio? Il nome della grotta sarebbe stato dato dal pittore Caravaggio che, in visita a Siracusa nel 1608, volle avvalorare la leggenda secondo la quale la grotta sarebbe stata voluta da Dioniso, tiranno di Siracusa che fece scavare la Latomia dove rinchiudeva i propri prigionieri e, appostandosi all’interno di una cavità superiore, ascoltava i loro discorsi. A parte la leggenda, si pensa che la grotta fosse realmente la cassa di risonanza del teatro e questa storia, si aggiunge anche quella che chiama in causa il mitico Caravaggio che diede il nome “orecchio”, dunque, sarebbe stato proprio Michelangelo Merisi, il Caravaggio.

Tragedie classiche al Teatro di Siracusa

Quella del 2023 è la 58° stagione teatrale. Il teatro siracusano è il fiore all’occhiello del parco archeologico della Neapolis ma anche la sede naturale per l’annuale ciclo di tragedie classiche. La tradizione si rinnova infatti ogni anno e da marzo Siracusa si prepara all’evento culturale più importante del panorama cittadino. La stagione teatrale si protrae da maggio a settembre.

Il Papiro di Siracusa

Ma lo sapevi che  Siracusa detiene un record? è l’unica città europea in cui cresce spontaneamente ancora il papiro. Diversi esemplari crescono a Ortigia, nel cuore del centro storico, sulle sponde del fiume Ciane. La prima testimonianza certa sulla presenza della pianta in Sicilia risale al 1674, e oggi se ne possono vedere ancora degli esemplari all’interno della Fonte di Aretusa. La pianta, nota ai siracusani con il nome di pappera, pampera o parrucca per la folta chioma, se in un primo momento veniva utilizzata dai pescatori siracusani per intrecciare corde o dai contadini per legare i covoni, a partire dal XVIII secolo venne impiegata per la produzione di carta da papiro.  Presso il Museo del papiro di Siracusa è possibile comprenderne il processo di lavorazione fino alla creazione della preziosa carta che ancora oggi viene lavorata dagli artigiani.

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